Sappiamo benissimo che sono numerose le guide e le dettagliate descrizioni pubblicate sulla nostra città. La scopo di questa guida non sarebbe quello di raccontare tutto, ma dare nella mano del turista un libretto che si mette facilmente in tasca mentre gira la città ed il quale dopo molti anni passati basta aprire per poter rivivere le belle giornate e ricordarsi dell'atmosfera particolare che attira il visitatore e fa diventare fiero il cittadino si Sopron. Dopo questa breve introduzione La preghiamo di sfogliare ed allora partiamo alla scoperta di Sopron dall'ufficio di Lokomotiv Tourist.

L'agenzia di viaggi "Locomotiv Tourist" si trova nel centro storico di Sopron, all'angolo della Új utca (via Nuova) e di un'altra chiamata Szent György (San Giorgio). La casa medievale fu distrutta all'occasione del bombardamento del 6 dicembre 1944 e poi durante la ricostruzione trovarono - in una profondità di 4,2 m sotto il livello delle strade i ruderi del Foro dell'antica Scarbantia. Qui si trova il Museo Forum Scarbantiae, gestito dall'agenzia di viaggi. La colonna collocate nell'interno dell'agenzia-museo ci fa vedere l'altezza delle cornicioni dei palazzi del Foro. Sulla strada ci sono alcune pietre romane originali colla iscrizione FORUM SCARBANTIAE. Camminando sulle pietre antiche si entra nell'agenzia di viaggi. Le pietre numerate del sotterraneo sono rimesse al loro posto di prima. Il pavimento, il canale, il piedistallo della statua equestre sono tutti intatti. La colonna corinzia è ricostruita dai pezzi originali. Le colonnate del Foro fanno percepire i pilastri di ceramica.

Dopo di aver visitato il museo cominciamo il nostro giro nel centro storico di Sopron. Il centro di oggi si fu formato dopo il grande incendio del 1676. Nella città si entrò attraversando la porta del muro - come al solito nel medioevo. Il centro storico di Sopron ebbe solo due ingressi principali fino alla fine del sec. XVIII. „Elõkapu", la Porta anteriore dove si entra anche Lei si trova alla piazza Principale. Si notano ancora i resti del doppio ponte levatoio che ci fanno ricordare al sistema di difesa di una volta. A questo primo ingresso principale del centro fortificato guidò un vicolo tortuoso circondato da un fosso con ponti levatoi. Alle porte fecero servizi le sentinelle armate. L'altro ingresso principale fu la cosidetta „Hátsókapu" (Porta posteriore). Attraversando questa porta lasciamo il centro storico. La prima tappa è la Piazza Principale „Fõ tér" - una delle più belle d'Ungheria. La sua pianta rimase quasi intatta dal sec. XIII. La Torre della città oppure la Torre del fuoco „Tûztorony" come viene chiamata comunamente, è il simbolo della nostra città e si attira lo sguardo del visitatore. La parte inferiore fu costruita alla fine del sec. XIII. Il fondamento è situato proprio accanto ai ruderi della porta romana. La forma quadrata della parte inferiore deriva dall'epoca degli Arpadiani /la prima famiglia reale ungherese/. Dal suo balcone si offre un panorama bellissimo sulla città, sui monti vicini e sul lago „Fertõ". L'aquilla imperiale tedesco-romano ne fu messa sulla cima all'occassione dell'assemblea del 1681, proprio al giorno onomastico dell'imperatore Lipót. Nello stesso tempo fu incoronata la terza moglie dell'imperatore. Per iscritto la menzionano per la prima volta nel 1409. La sua rappresentazione risale al 1562. Nella torre ebbe il suo alloggio la sentinella. Il suo dovere era la sorveglianza dell'incendio e segnare l'arrivo dei grandi signori, ma anche il tentativo dell'entrata di un carico di vino non locale. Il compito dela sentinella e dei suoi aiutanti non era solamente la sorveglianza degli incendi e la manutenzione dell'orologio esistente già all'inizio del sec. XVII, ma anche l'allietare la gente con la musica. Nella torre al posto del portone oggi c'è solo un piccolo passaggio detto la Porta della Fedeltà „Hûség kapu". Sopra la cornice della stessa vediamo un gruppo statuario, opera si Sigismondo Kisfaludy Strobl: il dono della nazione alla città più fedele /1928/. Il rilievo rappresenta i cittadini di Sopron rendendo omaggio all'Ungheria. L'opera ci ricorda la votazione del 1921 in consequenza della guale Sopron è rimasta ungherese.

Il municipio si inalza rasente alla torre /Fõ tér 1./, inaugurato nel 1896 per le feste millenarie /anniversario millenesimo della conquista della patria/ e costruito secondo i piani di Móris e Carlo Hintrager in stile eclettico. Nel 1496 il palazzo che stette al posto del municipio diventò la proprietà della città. L'edificio usato dal municipio fu decorato con affreschi e con iscrizioni nell'interno e anche sulla facciata da Cristoforo Lackner (1615). Fu danneggiato dall'incendio del 1676 e poi, dopo di aver trasformato più volte, lo demolirono insieme con i vicini palazzetti barocchi.

Di fronte al municipio troviamo uno degli edifici più belli di Sopron la casa Storno /Fõ tér 8./ dove si allogiò re Mattia nel 1482 e nel 1483. Il palazzo rinascimentale fu trasformato in stile barocco nel 1720 ed arricchito di decorazioni rococò durante una ristrutturazione fatta più tardi. Sopra la porta è collocato lo stemma dei padroni di prima, della famiglia Festetich. I Storno, d'origine svizzera, lo comprarono nel 1872. Francesco Storno si stabilì a Sopron nel 1845 e tra poco diventò il più popolare restauratore della città. Fondò la famosa collezione Storno salvando così moltissimi oggetti d'arte destinati alla distruzione. Oltre la collezione „Storno"qui si trova anche il Museo Civico. La casa vicina detta „Lackner" oppure „casa del generale" /Fõ tér 7./ fu donata alla città dal famoso sindaco Cristoforo Lackner (1631). Fu trasformata nel 1716. In fondo del cortile a sinistra, vicino al muro si erge una torre d'abitazione medievale. Sotto il balcone vediamo una lapide commemorativa di Lackner, con il suo ritratto e poi sopra il portone è stato collocato lo stemma di Cristoforo Lackner, con il suo motto:"Fiat voluntas Tu", Sia fatta la tua volontà..

Per 14 anni Cristoforo Lackner fu il sindaco della città e si impiegò molto per lo sviluppo culturale, scrisse drammi didattici e fondò la società degli scienziati. Fece ristrutturare il municipio ed ordinò la fortificazione della periferia. Il suo patrimonio venne donato alla città per scopi pubblici. Fabricius-ház Casa Fabrizius /Fõ tér 6./. Questa bella casa d'origine gotica, trasformata in stile barocco fu comprata dalla famiglia Fabricius nel 1806. Nell'ala in stile gotico-rinascimentale della casa si è sistemato il lapidario romano e la collezione archeologica del Museo di Sopron, mentre nell'altra ala si può ammirare un'esposizione dei mobili del sec. XVII-XVIII. Vármegye-háza La prefettura /Fõ tér 5./. Fu costruito secondo i piani di Venceslao Hild tra il 1829 ed il 1834 in stile classicheggiante, adornato con pilastri. Nell'archivo c'è un'esposizione ricchissima che dimostra i documenti della città dal 1162. Attraversando l'atrio ed il cortile si arriva alle mura della città.

Kossow Ház La casa Cossow /Fõ tér 4./ è una caratteristica casa borghese in stile barocco detta anche „piccolo castello" dato che qui alloggiarono Ferdinando II e sua moglie all'occasione dell'assemblea del 1622 e 1625, Ferdinando III nel 1625, Lipot I nel 1681. Carlo di Lotaringia fece qui i preparativi per la rioccupazione di Buda nell'inverno del 1684-85.

Gambrinus ház La casa Gambrinus /Fõ tér 3./ Funzionò da municipio fino alla fine del sec. XV, poi diventò proprietà della città in seguito alla donazione del re Sigismondo (1422). La casa unisce diversi stili edili. La facciata è arricchita di decorazioni rococò, nel cortile troviamo le tracce dei pilastri medievali, all'ingresso delle nicchie gotiche ed accanto al cancello della casa possiamo vedere i resti della via dell'ambra.

Patika ház La casa Farmacia /Fõ tér 2./. La casa una volta porticata fu trasformata nel 1850. La demolizione fu proibita già da Luigi II nel 1525 salvando così l'armonia della piazza. La lettera proibitiva del re si trova nell'archivio e praticamente fu il primo documento della protezione dei monumenti d'arte. La casa servò di farmacia tra il 1642 ed il 1967, oggi funziona come museo che presenta la storia della farmacologia di Sopron.

La piazza è dominata da una delle opere più pregiate della scultura barocca ungherese, dalla statua della Santissima Trinità /Szentháromság szobor/. Il monumento fece costruire Éva Thököly e Giacomo Lövenburg per la grazia ricevuta dopo il grande epidemia di peste del 1695-1701. È interessante la colonna avvitata, fatta per la prima volta nell'Europa Centrale. Le due statue che stanno in ginocchio sul piedistallo sono i committenti del monumento.

Lasciando la Piazza Principale /Fõ tér/ passiamo per la via Templom (vuol dire 'chiesa') dove si inalza la chiesa dei benedettini /prima dei francescani/. La chiamano comunamente Chiesa Capra, dato che secondo una leggenda la costruzione è dovuta ad un tesoro trovato da una capra. Sopra l'entrata, ma anche nella navata, troviamo gli stemmi del fondatore della chiesa, della famiglia Gaissel. Enrico Gaissel donò il suo patrimonio ai francescani per espiazione. La chiesa dedicata alla Beatissima Vergine /Boldogságos Szûz/ ebbe la sua forma attuale alla fine del sec. XIII ed all'inizio del sec. XIV. Ospitò l'assemblea del parlamento cinque volte /1553, 1622, 1625, 1635, 1881/ e ci furono incoronati due regine (nel 1622 e nel 1681) ed il re Ferdinando III nel 1625. La chiesa unisce diversi stili in una costruzione. Pare che il campanile di 43 m sia finito nel sec. XIV. L'arredamento interno è barocco. Secondo una leggenda anche Giovanni Kapisztrán predicò al pulpito tagliato di legno. Il chiostro francescano o benedettino /Templom u. 1./ che fa parte della chiesa è il ricordo gotico più bello di Sopron. Nell'edificio si trova la Sala Capitolare /Káptalan terem/ una volta oratorio, più tardi capella funebre. Entrando vediamo delle scale con le nicchie per le statue. L'affresco del soffitto fu dipinto da Dorfmeister nel 1779 e rappresenta San Francesco ed altri santi francescani.

Templom utca 2-4. Via Chiesa 2-4. Nei due palazzi enormi della famiglia Esterházy si trovano il Centrale Museo Minerario /Templom u. 2./, il Museo della Foresteria e la Collezione della Cartografia /Templom u. 4./.

Le finestre del palazzo in via Chiesa (Templom) 2 hanno cornici di pietra tagliata, l'ingresso è adornato ai pilastri ben lavorati. Tra l'arco del portone e del cornicione dell'edificio ci sono collocati simboli di guerra. Sopra la porta tra i putti c'è lo stemma degli Esterházy e sopra dello stesso in una nicchia vediamo la copia di pietra della Madonna di Mariazell. Dietro il palazzo attaccato alle mure si trova un padiglione estivo in stile classicheggiante.

Templom u. 4. Via Chiesa 4. In questa casa è stato verificato il risultato della votazione fatta a Sopron e nei dintorni nel 1921 dai rappresentanti delle nazioni vincitori della prima Guerra Mondiale. La semplice facciata del palazzo si rispecchia lo stile dell'edificio attiguo. Nella nicchia del piano sta la copia della Madonna di Kismarton del sec. XVII.

Bezerédj kúria /Templom u. 6./. È un bel palazzo barocco, la facciata di oggi ebbe all'inizio del sec. XVIII. Qui suonò Francesco Liszt nel 1840 con un successo così grande che le donne entusiaste presenti al concerto strapparono i suoi guanti per avere un ricordo dal famoso compositore. Vale la pena gettare un'occhiata a sinistra alla casa Schreiner, dove sulla facciata della via Templom hanno collocato le palle da cannone dell'assedio del 1706.

Sulla piazza che divide in due parti la via Templom si inalza la chiesa evangelica. Fu costruita in stile classicheggiante dal 1782 fino al 1784, dopo il decreto di Giuseppe II, che permise l'esercitazione della fede evangelica. Il campanile di altezza 52 metri fu inaugurato ottant' anni dopo. È la chiesa più grande di Sopron. Sul muro della casa a due piani dei preti evangelici, situata accanto alla chiesa c'è una lapide commemorativa che ci fa ricordare a Giovanni Kiss vescovo evangelico e poeta, patrono di Daniele Berzsenyi /poeta del secolo scorso anche lui/.

Questa casa ospita la collezione del Museo Evangelico Nazionale di Sopron. Sono interessanti anche le altre case della via Templom, la cui abitanti furono medici, scrittori, artisti e poeti. Per esempio: via Templom 5. Il primo museo civico dell'Ungheria. Via Templom 15. Qui nacque il famoso pianista Vittorio Altdörfer. Via Templom 17. Casa parrocchiale evangelica. Via Templom 19. Casa Hajnóczy. Abitò qui Giuseppe Hajnóczy scienziato di giurisprudenza. Proseguiamo la nostra gita in via Fegyvertár /via Arsenale/. La stradina che segue la mure collega la via Templom colla piazza Orsolya. Via Fegyvertár 2/2 A–Intorno al 1620 la casa serviva di arsenale per poter armare i cittadini, quelli senza armi. Dal sec. XVIII le armi qui immagazzinate andavano in disuso, quindi le vendevano all'asta (1778) e l'arsenale funzionava da scuola fino al 1857.

Più tardi il municipio la vendè per casa d'abitazione. Fu trasformato in stile romantico intorno al 1860. Nella cantina della casa No 2/a sono trovati i resti della via dell'Ambra. Casa Greiner /via Fegyvertár 3/ - Paolo Greiner fondò qui il primo ufficio postale della città (1695). I suoi discendenti curavano la posta per tre generazioni. Poi Francesco Széchenyi comprò il diritto di far funzionare la posta.

Quattro passi e ci siamo arrivati sulla piazza del „Mercato di sale" di una volta, sulla piazza Orsolya (Orsola) di oggi. Le suore orsoline si stabilirono a Sopron nel 1747 e fecero costruire il chiostro e la scuola tra il 1861 ed il 64 secondo i piani di Ferdinando Handler. Nel convento di una volta ha la sua sede la Collezione d'Arte Ecclesiastica Cattolica. Nel cortile della scuola orsolina sono trovati i ruderi della porta meridionale dall'epoca romana.

Di fronte, sul lato settentrionale della piazza vediamo la cosidetta Lábas Ház /Casa Porticata/, costruita nel sec. XVI-XVII. Verso la metà del secolo scorso murarono i portici e si apparvero solo dopo la seconda guerra mondiale. Nella sala d'esposizione del Museo di Sopron /nella stessa casa/ viene organizzato il Biennale Numismatico Nacionale.

La fontana Maria (Mária kút) che domina il centro della piazza fu inaugurata nella seconda metà del sec. XVIII. Prima stette nel cortile del chiostro francescano, dopo benedettino. Fu trasferita in questo luogo negli anni 30 del nostro secolo.

La Új utca /via Nuova/ ci porta dalla piazza Orsolya alla piazza Fõ tér /Piazza Principale/. La Új utca /via Nuova/ al contrario della sua denominazione è una delle più antiche vie di Sopron. Prima del 1440 fu chiamata „via degli Ebrei" dato che in questo borgo abitarono sopratutto ebrei fino alla loro scacciata del 1526. Új utca /via Nuova/ 22-24. Sinagoga medievale. Fu questo il primo oratorio della comunità ebraica medievale.

Fu costruito probabilmente tra il 1300 ed il 1320. Il frontale trasformato in stile barocco con due ingressi separati nasconde un complesso degli edifici medievali. Secondo la legge nel medioevo la sinagoga non poteva essere costruita per la strada. Dietro la porta a sinistra è la „Casa dell'ebreo Giuseppe". Sul piano della sinagoga gotica tra le due finestre bifore c'è una finestra con una semplice rosetta di pietra. A destra c'è la porta dell'ospedale, di fronte invece vediamo l'ingresso del corridoio che portava al grande oratorio, alla sinagoga delle donne ed al il bagno rituale. Passando la porta gotica si entra nella sala grande , alta di due piani. In mezzo hanno trovato il fondamento sestagonale della tavola per leggere la „Tora". È interessante l'armadio del sacramento messo nel muro orientale. Si possono ammirare ancora le orme della pittura originale. L'edificio della via Új 11 /via Nuova/ è la Sinagoga medievale. Pare di esser costruito intorno al 1370 per un bancario ebreo di nome Izrael, trasferito da Vienna a Sopron.

Dopo la scacciata degli ebrei da Sopron (1526) le sinagoge persero il loro significato. Ritornando alla Piazza Principale /Fõ tér/ diamo un'occhiata alla via Kolostor /via Chiostro/ dove possiamo ammirare un caseggiato barocco rimasto quasi intatto. Per la prima volta nel 1379 fu menzionata la via con il nome Chiostro. La parte occidentale è chiusa dalla chiesa Kecske (Capra) e dal muro posteriore della via Chiostro. Il caratteristico palazzo barocco Zichy-Mesko ha due piani ed è il più fastoso tra i palazzi nobili situati di fronte /via Kolostor 11/. È da vedere la sua preziosa porta di ferro battuto adornata allo stemma del conte. La casa della via Kolostor 3 ebbe la sua forma attuale nel 1770. Il proprietario Antonio Starhemberg fu un ufficiale di alto rango dell'esercito. Il suo stemma è appeso sopra la porta. Via Kolostor No 5 - Casa medievale ad un piano, trasformata dopo l'incendio del 1676.

È interessante il balcone con decorazioni in stile rinascimentale. Lasciamo il centro storico passando per la via Szent György (San Giorgio) che collega la Piazza Principale /Fõ tér/ colla via Hátsókapu /Porta Posteriore/.

I monumenti più importanti da vedere: Via Szent György 1: Neugebäude, enorme casa d'abitazione d'origine medievale, trasformata in stile tardo barocco austriaco. La facciata segue la curva della via. Sull'ornamento gotico murale del cortile si legge la data del 1491. La casa fu nelle mani della famiglia Fabricius, poi divenne la proprietà dei principi Festetics. Via Szent György 3. Ebbe la sua forma di oggi alla fine degli anni 1770. Qui ebbe la sua dese il convento dei gesuiti e più tardi l'osteria Magyar Korona /"Corona Ungherese"/.

Via Szent György No 5 - Casa Prépost (Prevosto). L'edificio barocco del sec. XVIII fu donato ai gesuiti da Paolo Esterházy. Dal 1780, dopo aver sciolto la Compagnia di Gesù divenne l'abitazione del prevosto del capitolo, dopo che fu abitato dalle diverse famiglie nobili. Sopra del portone tenuto dai pilastri toscani, si vede una faccia grottesca e sopra della quale c'è la data del 1644.

Via Szent György 7. Casa Káptalan (Capitolo). L'edificio barocco fece costruire Stefano Vitnyédi notaio di. Dopron, avvocato e confidente del condottiere Nicola Zrínyi. Sopra la cornicione del portale dove si vede la scritta Káptalan, ci sono collocate due faccie: un baffone ungherese ed un'altro grottesco che si fa vedere la lingua. Secondo la leggenda Vitnyédi buffò così i cittadini di Sopron, invidiosi della sua costruzione sontuosa. È tanto vero che la città fece processo per il suo palazzo sfarzoso e gli fece proibito la costuzione del balcone adornato. Il patrimonio di Vitnyédi fu confiscato e la casa divenne la proprietà dei gesuiti nel 1674 e più tardi fu capitato nelle mani del capitolo confraternita Szent György (San Giorgio).

La vera caratteristica della via Szent György (San Giorgio) è la chiesa dello stesso nome, detta anche Dóm templom (chiesa-duomo) che ha una storia molto ricca. È un edifico gotico, trasformato in stile barocco nel sec. XVII. In questo luogo fu inalzata una capella già nel 1398. La chiesa fu usata dai protestanti dalla fine del sec. XVI fino al 1674 e poi dai gesuiti.

Sopra gli ingressi gotici si vedono i mezzorilievi di San Margherita e di San Giorgio. L'interno della chiesa è adornato dagli stucchi ben lavorati, fatti probabilmente dal dalmato Pietro Antonio Conti stabilito a Sopron. L'edificio del Bencés Gimnázium /Ginnasio Benedettino/ a due piani fa parte della chiesa-duomo, Dóm Templom /Szent György u. 9./. Paolo Kitaibel il famoso scienziato della natura fu uno degli alunni della scuola.

Di fronte della chiesa troviamo una casa di facciata barocca che ha una storia interessante la casa Eggenberg /Szent György u. 12./. Sopra il portale fu appeso lo stemma del principe di Brandenburg. Entrado nel cortile vediamo i piani porticati e proprio di fronte all'ingresso un pulpito con lo stemma Henzollern. La principessa Eggenberg ebbe un ruolo molto importante nella storia della chiesa evangelica di Sopron, avendo esclusivamente lei la licenza di tenere le messe evangeliche che salvo la casa Lackner era proibita nella città. Le messe celebrarono quindi in questo cortile tra il 1674 ed il 76.

La casa No 14 della via Szent György (San Giorgio) è il convento evangelico. La casa medievale trasformata in barocco nel sec. XVIII insieme con la casa vicina fu la proprieà della principessa Eggenberg.

Via Szent György 16 Palazzo Erdõdy. È la casa più bella in stile prerococo della nostra città che fortunatamente è rimasto quasi tutto intatto. Paolo Széchenyi arcivescovo di Kalocsa morì qui nel 1710. Fu importante personaggio della vita politica nell'epoca dei „kuruc" (soldati della querra d'indipendenza di Rákóczi). Di fronte /casa No 11/ vediamo una casa d'abitazione di facciata romantica con tre cortili che porta il nome della famiglia di commercianti Lenk e collega la via Szent György (San Giorgio) colla Várkerület.

Casa Kmetty /Szent György u. 13./ - casa barocca a due piani, è da vedere il porticato con pilastri toscani del cortile. Via Szent György No 22, Casa Sax d'origine medievale, a due piani con una facciata tardo rinascimentale.

Di fronte alla casa Sax si trova la seconda porta della fortezza di una volta. La torre di guardia demolirono nel 1821. Il ricordo della porta conserva solo il nome della via „Hátsókapu" (Porta Posteriore).

Prima di lasciare il centro storico diamo ancora un'occhiata al frontale rinascimentale della casa d'abitazione della famiglia Kramer, trasformata nel 1648. La casa Hátsókapu 1 fu la prima casa d'affitto della città. Di fronta vediamo una casa barocca di un piano con un balcone all'angolo, la casa Caesar /Hátsókapu No 2../ Qui fu la seduta della camera alta dell'assemblea nel 1681. A quell'occasione Paolo Esterházy fu eletto per governatore. La casa porta il nome dell'ultimo proprietario di Giulio Caesar. Nella casa si è sistemata l'esposizione stabile del famoso pittore locale Giuseppe Soproni Horváth. Le facciate delle ultime due case danno già sul Várkerület. Nella casa Hátsókapu No 8 fu la bottega di un pizzicagnolo dal „Sole d'Oro" tra il 1800 ed il 1835 e poi dal 1850 fino al 1900 servette ancora come negozio delle spezie di nome „Elefante Nero".

La casa Hátsókapu No 3 fu la sede di una farmacia. La farmacia Arany Korona /Corona d'Oro/ funzionò qui fino al 1866. La facciata è ben adornata, all'angolo del primo piano c'è la statua di San Giovanni di Nepomuk.

Hátsókapu No 4 la casa costruita nel 1782 fu chiamata Casa Sempronius dall'orologiaio Francesco Zoller che volle fare così ricordo all'fondatore della città romana.


Passeggiate . . . * La salutiamo * 1. gita * 2. gita * 3. gita * 4. gita